Cappella di San Matteo e San Giovanni
Cappella di San Matteo e San Giovanni di Case Colombo, Piagni e Balme (Cantoira)
Tra le località Piagni e Balme, si lascia la provinciale scendendo la strada che porta verso Stura; si lascia la macchina prima del ponte e lo si attraversa
proseguendo verso la locatà Case Colombo; all'estremità della borgata si trova la cappella affrescata, ben visibile dalla provinciale.
L'attuale cappella, ricostruita nel 1856, si presenta molto ben curata, intonacata e affrescata.
Probabilmente la prima cosa che si nota è il grande quadrante dell'orologio, più largo del campanile su cui è posto; curioso è anche il termine del campanile
stesso che funge da alloggiamento per le campane, non in pietra come è usuale nelle altre cappelle della valle, ma metallico.
In facciata è presente un dipinto raffigurante i santi Apostoli Matteo e Giovanni, arricchito ai fianchi da due motivi floreali che sono ripresi molto
simili sui muri laterali all'interno.
Sopra l'altare originale addossato al muro di fondo è presente un dipinto raffigurante la Vergine con gli Apostoli, mentre ai fianchi sono presenti due
nicchie recanti due statue. Il suddetto altare presenta un dipinto purtroppo deteriorato.
La prima notizia dell'esistenza della cappella si trova in un testamento fatto durante la peste del 1629, ed è quindi precedente a tale data.
Nella relazione di visita pastorale dell'arcivescovo Bergera del 1653 dice che si trova nella borgata "dei Bergiotti e che serve anche gli abitanti di Casa
Colombo, Piagni e Balme, trovandosi oltre mezz'ora dalla chiesa parrocchiale". Il Bergera la descrisse "soffittata e imbianchiata" e sopra l'altare,
costruito in laterizi, era fissato l'altare portatile consacrato ed era collocata l'icona di San Matteo.
Non vi sono ulteriori visite pastorali fino al 1769 dell'arcivescovo Rorengo di Rorà, il quale la descrive con molti particolari, trovandola in buono stato.
Il 3 aprile 1839 gli amministratori della cappella, trovandola "antica, angusta e bisognevole di riparazioni", decisero di costruirne una nuova più ampia,
servendosi anche dei materiali di recupero della precedente. Per far ciò ricorsero, in accordo con il nuovo parroco Giovanni Bottino, all'arcivescovo Luigi
Fransoni il quale concesse al parroco la facoltà di benedirla e di celebrarvi la messa. Le 'Relazioni sullo stato della Parrocchia' fatte dal parroco Costa
in preparazione alla visita pastorale dell'arcivescovo Davide Riccardi nel 1893 e del parroco Menietti in preparazione alla visita dell'arcivescovo Maurilio
Fossati nel 1939 la qualificano "in buon stato". La relazione del Menietti la diceva pure "rifatta e benedetta nel 1856".
Ogni anno viene celebrata la festa dell'apostolo di San Matteo.