Chiesa della Beata Maria Vergine Assunta



Chiesa della Beata Maria Vergine Assunta (Forno - Groscavallo)


La chiesa sorge nella parte più alta del paese di Forno Alpi Graie (m 1236 s.l.m.), quasi addossata alla parete rocciosa che sovrasta l'abitato.
Si può raggiungere per vie diverse attraverso il paese, due delle quali convergono sul piccolo spiazzo di fronte all'entrata, un'altra giunge sul fianco sinistro della costruzione.

L'attuale edificio risale al 1784, edificato per poter accogliere tutti gli abitanti della borgata durante le funzioni, poichè la precedente cappella era troppo angusta.
La prima notizia riguardo la cappella ci viene da una relazione del 1586 sui danni causati dall'alluvione di pochi mesi prima; in questo evento vi furono molti danni, numerosi prati furono danneggiati o asportati, insieme a moltissime costruzioni, principalmente a Forno, tra cui la cappella di Forno, quella di Richiardi e una terza situata tra Borgo e Campo Pietra a titolo San Sebastiano (l'attuale posa di San Sebastiano è probabilmente stata costruita in sostituzione a tale cappella).
L'edificio dev'essere stato ricostruito e nella relazione di visita pastorale del 1653 c'è un breve accenno ad una "capilla in loco Furni sub titulo B.M.V. Assumpta"; nella relazione del 1730 viene descritta, soffermandosi specialmente sugli arredi e viene segnalata la presenza di un campanile a sinistra dell'edificio. Nel 1757 gli abitanti di Forno riescono a separarsi da Groscavallo e la cappella viene quindi eretta a arrocchia autonoma. La relazione del 1769, compiuta dall'arcivescovo Rorengo di Rorà, la descrive come angusta al punto da non poter ospitare gli abitanti della borgata; li esorta quindi a provvedere all'ampliamento e lui stesso contribuisce economicamente per questo scopo.
La relazione del 1784 descrive nuovamente la cappella, anche se, come detto precedentemente, in quell'anno cominciano i lavori per la nuova costruzione nel luogo ove sorge attualmente, mentre il vecchio edificio verrà inizialmente riservato come sede per la milizia e successivamente ad uso civile.
Nel 1787 vengono terminati i lavori e viene concessa la benedizione alla nuova chiesa.
Un documento del 1828, firmato da Domenico Gagliardi (il capomastro della costruizione del nuovo edificio), contiene alcuni consigli per la buona conservazione della chiesa, suggerendo di costruire alcuni speroni a rinforzare gli archi in pietra della volta, per scongiurare la possibilità che il peso notevole della struttura (interamente in pietra) possa far cedere qualche chiave. Sebbene non si siano trovati documenti in merito, si può presumere che gli archi che appoggiano sulla parete rocciosa a sinistra dell'edificio siano la conseguenza di questo suggerimento.

Beata Maria Vergine
la cappella


La Chiesa presenta due meridiane in facciata ed una più grande sul lato est (purtroppo molto rovinata) tutte ad ore francesi.
meridiana facciata meridiana facciata


meridiana lato est



Beata Maria Vergine
altare




Beata Maria Vergine
volta



Beata Maria Vergine
incisione sull'ultimo scalino della scalinata che giunge al fianco dell'edificio '1887'